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martedì 10 maggio 2011

Per un mercoledì da leoni

C'è qualcuno che ha tempo da vendere? Che si mette lì, per strada, con un banchetto, tanto di ombrellino per ripararsi dal sole e offre a prezzo modico minuti e mezz'ore. Oggi offerta speciale: 10 minuti a 2 euro! Se compri un'ora ti regaliamo 10 minuti!!
Io mi ci fionderei e mi farei pure fare credito!
Fatto sta che per ora a Milano di venditori di tempo non ce n'è. Se ne avete notizia scrivete!
La mancanza di questo utile esercizio commerciale mi ha tenuto lontano dal mio confessionale di milanesità.
Oggi ho rinunciato ai doveri accademici. Non sarà poi così grave.

Ecco ecco. Il mercoledì ho sempre un ospite speciale. Non che ne abbia uno per ogni giorno della settimana. Ne ho uno il mercoledì che però è fisso, non si cambia. Un appuntamento sempiterno come “Novantesimo minuto” la domenica sera. Sembra non abbia mai avuto un inizio e che non possa avere una fine.
Chiaramente dal giorno di apertura del blog, l'ospite permanente è più che coinvolto nell'esplorazione e nella ricerca. Non batte ciglio, grazie al cielo.
Gli ultimi due mercoledì sono stati interessanti, in senso culinario.
Due proposte per chi è affamato.
Proposta numero uno: un risotto alla milanese, fatto in casa come se fosse da servire al ristorante.
Copio diligentemente la ricetta tradizionale, quella vera vera eh, mica pizza e fichi!

Ingredienti per 4/6 persone:
riso vialone 400 gr
formaggio lodigiano (non è dato sapere, credo che il grana vada benissimo!) 75 gr
ottimo brodo di lesso (vi assicuro che con le verdure viene bene uguale!) 1,5 lt
una piccola cipolla
zafferano in pistilli

Prendere i pistilli di zafferano, metterli in una tazza e versarci sopra un po' di brodo bollente, metteteli in un posto sicuro (mica che vi cada la tazza con dentro il corrispettivo di un galeone spagnolo pieno di dobloni d'oro in zafferano).
Mettere la cipolla a pezzi con un po' d'olio nella casseruola (come non avete una casseruola? Come non sapete cos'è una casseruola?? va beh, la padella delle bistecche andrà bene, col bordo un po' alto però!). Far rosolare un pochino, poi togliere la cipolla. Mettere il riso a tostare e poi aggiungere il brodo poco a poco e solo alla fine versare anche quello della tazza, ma togliendo i pistilli, che non sono buoni da mangiare. Aggiungete il formaggio a vostro gusto e mantecate ancora un pochino. Una noce di burro non guasta.

Et voilà, ecco a voi il risotto del colore del sole! Il piatto tipicissimo della bella Milano.
La ricetta originale voleva anche del grasso d'arrosto, o midollo di bue...io ne faccio a meno. Troppo splatter e io sono debole di stomaco, ma a voi la scelta!
Servite con i sacri crismi, su un bel piatto e con un rametto di prezzemolo che fa colore e decorazione.
Il ristorante direttamente a casa. Basteranno due fiori in mezzo alla tavola o il servizio di posate buono (che io non ho, meglio i fiori o i tovaglioli a ventaglio!).
Il mio ospite, che è uno esigente in fatto di cibo, ha apprezzato molto.

Proposta numero due: cena fuori, ma dove dove dove??
L'idea era di andare allo Chandelier. Una specie di mondo fatato dove tra uno stupore e l'altro ti servono anche da mangiare. Era anche una dei miei compiti a casa, una delle 52 delle 101 cose.
Dopo svariate peripezie scopriamo che il sogno di Coppola, magnate della moda che ha aperto questo favoloso mondo di piacere, si è spezzato l'anno scorso. Lo Chandelier ha chiuso. Mannaggia!! La peculiarità del posto era senza dubbio l'arredo. Cianfrusaglie e oggetti d'arte disseminati ovunque e tutti rigorosamente in vendita, per permettere al fantasioso proprietario di rinnovare l'intero locale ogni anno. Un posto camaleontico come il paese di Alice.
Dopo la delusione, dovevo rifarmi. Ho sguinzagliato segugi esperti e...trovato!
Pane e Acqua. Via Matteo Brandello 14. Tra Cadorna e Sant'Ambrogio.
Piccolo, famigliare, con enormi foglie verdi alle pareti. Cucina perfetta e piccole chicche appese qua e là.
Non proprio per tutte le tasche, ma per le occasioni speciali è l'ideale.
Le liste vengono portate all'interno di libri, tanto che all'inizio non capivo se fosse un invito alla lettura o ci fosse un club del libro di cui non ero al corrente.
Prima di andarcene soddisfatti e sufficientemente satolli, scopriamo che anche qui ogni parte dell'arredamento è in vendita. Dal bellissimo piccolo faro che illumina la stanza, alle forchette colorate, ai tavolini che sembrano quelli che si usavano all'asilo.
Il camaleonte non passa mai di moda!

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